giovedì 3 maggio 2018

Sant'Agostino e il "maestro interiore"





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Agostino vede la cultura pagana  (grammatica, retorica, le discipline di astronomia e matematica)come uno strumento al servizio del cristiano per leggere e comprendere la Bibbia.
Centrale per lui è il concetto di fede, senza essa non è possibile ottenere la conoscenza.
Nella sua opera autobiografica Le Confessioni delineò la sua concezione di insegnamento basata sulla curiosità e l'interesse, non sulla costrizione.
Nell'opera pedagogica Il maestro delineò il suo pensiero educativo: tramite il linguaggio il maestro può solo stimolare l'allievo a trovare delle verità dentro se stesso, in sostanza ad accendere l'illuminazione interiore, poiché se l'alunno non conosce la parola citata dal maestro, questa non può insegnargli niente di nuovo.
Secondo Agostino le idee sono già nelle nostre menti e la vista di determinate cose ne riaccende il ricordo: le idee sono però frutto dell'opera di Dio.
L'allievo è quindi, secondo Agostino, l'attivo protagonista e non il recettore passivo: ogni nozione deve essere considerata vera dall'allievo, solo così un insegnamento si può considerare valido.
Un altro tema centrale per Agostino è quello dell'amore, che definisce come l'anima dell'educazione. L'educatore infatti deve, attraverso l'amore per l'allievo, in cui è riflesso quello per Dio, pensare all'interesse dell'allievo.
Nella formazione di Agostino è inoltre centrale la cultura filosofica.

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