I custodi, secondo Platone, dovevano subire un'educazione di tipo tradizionale:
- fino ai 18 anni l'educazione era la stessa per maschi e femmine: i ragazzi studiavano la musica, la poesia e la ginnastica che contribuivano a formare un'armonia psico-fisica.
Platone segue il modello spartano, infatti quest'educazione garantisce soprattutto una formazione di tipo militare
-18/20 anni: efebato per i maschi, ossia 2 anni di servizio militare;
-20/30 anni: si studia prevalentemente la matematica che si era già iniziata sotto forma di calcolo e geometria nell'infanzia;
-30 anni: si studia la dialettica, la filosofia come ricerca del bene e della verità;
-35 anni: i selezionati governanti si dedicheranno allo studio della filosofia per ancora 15 anni;
-50 anni: superato l'ultimo esame possono guidare lo Stato.
Platone alleggerirà poi il programma con l'opera "Le leggi" tenendo conto della realtà concreta rispetto all'ideale astratto. In quest'opera egli estende l'educazione a tutti i cittadini liberi, compresi i produttori: egli tiene soprattutto conto dell'affettività dei bambini e di attività improntate sul gioco, con esso il bambino inizia a manifestare la propria personalità, dalla quale si potrà dedurre la selezione sociale. L'opera riconduce all'importanza che Platone attribuisce all'emotività, l'educazione, secondo lui, deve infatti avvenire in una clima di amicizia.
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