Sant'Agostino ne "Il maestro" chiarisce che l'unico maestro è nei cieli, riferendosi all'affermazione di Gesù nel Vangelo di Matteo. Inoltre ribadisce che il linguaggio ha un ruolo limitato rispetto alla conoscenza della verità poiché non ci consegna la verità stessa, ma ci spinge e incoraggia verso di essa.
L'opera è un discorso serrato con il figlio, sull'esempio dei dialoghi platonici.
Il figlio Adeodato ringrazia il padre per il discorso tenuto e afferma di avere imparato che tramite le parole appare poco di ciò che si pensa.
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